La “Piccola Famiglia della Risurrezione”, che è stata invitata a far parte del Presidio della Laudato Si’, è una comunità monastica nata nella Pentecoste del 1984 in seno alla Diocesi di Venezia per iniziativa di don Giorgio Scatto, prete diocesano, e sotto la guida paterna e sapiente del Patriarca Marco Cè. La comunità è conosciuta come “Comunità di Marango“, dal nome della località dov’è essa vive. Marango sta nella campagna di Caorle, alla periferia della Diocesi di Venezia, ed è una terra strappata solo da pochi decenni alla palude e alla malaria.
E’ una terra di bonifica, dove la memoria di un pane guadagnato con un duro lavoro è ancora molto viva.
E’ una terra che “non ha apparenza ne’ bellezza” per chi vi passa in fretta, ma che rivela ricchezze straordinarie per chi la abita con perseverante amore.
E’ una terra che non abbiamo scelto noi, ma che ci è stata assegnata lungo il sentiero dell’obbedienza, come la terra dove si realizzano le promesse di Dio.
E’ una terra feconda, dove “scorre latte e miele“, ma che si presenta talvolta anche come terra “deserta e vuota” che attende una Parola creatice che la ridesti a nuova vita.
La comunità monastica che abita questa terra è composta da fratelli e sorelle e si propone, semplicemente, “una vita in comune, da cristiani“.
Il lavoro, lo stile di vita, la fedeltà alla quotidianità, propria della gente dei campi, relazioni segnate dalla solidarietà e dalla sobria amicizia, hanno aiutato la comunità a mettere radici in questa terra.
Leggo le motivazioni per le quali il monastero di Marango è stato scelto per questo impegnativo cammino fatto insieme:
“Il monastero è il luogo ideale per essere il riferimento del presidio: da uno spazio che era abbandonato, scartato, vuoto, è stato ricavato una parte di ‘kosmos’ bello, vivibile, curato, in cui ci si sente bene, dove si vive una dimensione di ‘inclusione’, di relazioni fraterne e familiari, quelle che l’enciclica chiama “ecologia umana”.
Sono motivazioni che, mentre riconoscono la bellezza di una proposta e di uno stile di vita, rilanciano un nuovo impegno e una nuova responsabilità.
Tra tutte le motivazioni che ci inducono a prendere parte al “Presidio” ce n’è una che non va sottovalutata e che, dal nostro punto di vista, riteniamo molto importante: è il rapporto tra il Vangelo e la conversione ecologica.
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